Abbiamo visitato alcune mostre e partecipato a un incontro (primo di una serie) molto interessante. Riportiamo qui alcune informazioni. Ci dividiamo tra Pavia e Milano, ma nei prossimi giorni consiglieremo mostre o simili anche in altre zone d’Italia e non solo.

Elliott Erwitt//Icons//Pavia (in chiusura)

COMUNICATO STAMPA:
Dal 13 ottobre 2018 al 24 gennaio 2019, le Scuderie del Castello Visconteo di Pavia celebrano Elliott Erwitt (Parigi, 1928), uno dei più grandi maestri della fotografia contemporanea, in occasione del suo novantesimo compleanno.La retrospettiva Icons, curata da Biba Giacchetti, organizzata e prodotta da ViDi, con Civita Mostre e SudEst57 in collaborazione con la Fondazione Teatro Fraschini e il Comune di Pavia – Settore Cultura raccoglie settanta dei suoi scatti più famosi, in grado di offrire al visitatore uno spaccato della storia e del costume del Novecento, attraverso la tipica ironia di Erwitt, pervasa da una vena surreale e romantica.

L’obiettivo di Erwitt ha spesso colto momenti e situazioni che si sono iscritte nell’immaginario collettivo come vere e proprie icone; è il caso della lite tra Nixon e Kruschiev, dell’immagine di Jackie Kennedy durante il funerale del marito, del celebre incontro di pugilato tra Muhammad Alì e Joe Frazier, del fidanzamento di Grace Kelly con il principe Ranieri di Monaco. Nel percorso espositivo s’incontrano, inoltre, i famosi ritratti del Che Guevara, di Marlene Dietrich, della serie dedicata a Marilyn Monroe, così come i temi più amati dal pubblico per la loro forza romantica come il California Kiss, o quelli più intimi e privati, come quello della sua primogenita neonata sul letto, osservata dalla mamma.

A Pavia, non manca l’Erwitt più ironico, come testimoniano le immagini del matrimonio di Bratsk, o quelle dei suoi cani. Chiude idealmente la rassegna una collezione di autoritratti che racconta come Erwitt ami prendere gioco anche di se stesso e una sezione documentale con i giornali e le pubblicazioni originali su cui comparvero per la prima volta le immagini. Accompagna la mostra un catalogo Sudest57, in cui ogni fotografia è accompagnata da un dialogo tra Elliott Erwitt e Biba Giacchetti, che ne farà scoprire i segreti, le avventure e il senso di ognuna di esse.

Per tutta la durata della rassegna è in programma una serie di attività didattiche, incontri e visite guidate gratuite per bambini e adulti.

Una mostra “family friendly”, con un angolo per l’allattamento per le mamme, una sala didattica con accesso libero per le famiglie, un percorso creato ad hoc per i bambini, un kit didattico in omaggio da ritirare in biglietteria appositamente creato per la visita dei più piccoli. Inoltre, all’interno delle Scuderie, un’opera ad “altezza bambino” attende i giovani visitatori per un’esperienza immersiva a loro dedicata.

Sito web della mostra: link

Perché vederla: consigliata soprattutto se non hai mai visto nessuna mostra di Erwitt. Sono presenti alcune delle sue foto più famose. Una video intervista piuttosto recente aiuta a inquadrare l’autore.

André Kertész//Lo stupore della realtà//Milano

Vuoi vedere la mostra in compagnia e con il supporto di una guida DCS? Non prendere impegni domenica 3 marzo! link

«Tutto quello che abbiamo fatto, Kertész l’ha fatto prima».
Cartier Bresson

“Qualsiasi aspetto del mondo, dal più banale al più importante, merita di essere fotografato, con amore” 
André Kertész

“Vivevamo nello stesso edificio a New York e ancora oggi mi piace guardare le sue immagini esposte nell’atrio. Il mio libro “Leggere” costituisce il mio personale omaggio al talento, alla personalità e al genio di Kertész»
Steve McCurry

A Milano una vasta e originale scelta di 90 opere del “maestro dei maestri”.

Per la prima volta esposte anche la rara serie di fotografie a colori, realizzate a New York agli inizi degli anni ’80. Un incontro con il talento e la personalità di un genio, riferimento della fotografia contemporanea, percorrendo i diversi momenti della sua attività: Ungheria, Parigi, New York e Stati Uniti, periodo internazionale. 

La mostra curata da Roberto Mutti e ideata da Camillo Fornasieri, è organizzata dal Jeu de Paume di Parigi, in collaborazione con la Mediathèque de l’Architecture et du Patrimoine, Ministère de la Culture – France, con diChroma photography e con il Patrocinio della Regione Lombardia e del Comune di Milano.

Un fotografo, un intellettuale che attraversa e abbraccia due mondi, l’est e l’ovest del novecento, dapprima sul finire della mitteleuropa politica e culturale, poi nell’occidente dalla guerra fredda agli anni ’80. Abitante cittadino delle metropoli dei due mondi, da Budapest a Parigi, da New York al mondo globale, coglie e racconta la promessa e lo spaesamento, l’incarnarsi di ogni vivente e la persona.

Il suo segreto è lo stupore, la familiarità della realtà, senza troncarne il rimando a un oltre, a una realtà più profonda. In mostra un Video con testimonianze di alcuni fotografi contemporanei.


dal 16 gennaio al 10 marzo 2019 – Sala Espositiva del CMC
Largo Corsia dei Servi, 4 Milano
(MM1 S. Babila – MM3 Duomo)

90 opere a cura di Roberto Mutti

Mostra ideata da Camillo Fornasieri

Sito web della mostra: link

Perché vederla: la citazione di Bresson è vera e lo si capisce guardando queste 90 fotografie. Tanti rimandi ad autori/autrici che devono molto al lavoro di Kertész, ma anche generi fotografici anticipati di qualche decennio.

Bruce Davidson//Mostra personale//Milano (in chiusura)

COMUNICATO STAMPA:

Dal 13 novembre al 26 gennaio presso la Leica Galerie Milano è in mostra Bruce Davidson, uno dei più importanti fotografi americani le cui fotografie hanno fatto la storia. In onore del suo lavoro di una vita, Leica accoglie Davidson nella Leica Hall of Fame.
Dall’occhio infallibile, empatico, sensibile e critico, ma sempre rispettoso nei confronti delle persone che ritrae, che si parli di Brooklyn Gang, Circus, East 100th Street, Subway o Time of Change, molte delle serie di Davidson sono annoverate fra le rassegne e i reportage più significativi sulla vita di tutti i giorni negli USA. Dedito a una visione molto personale della realtà, lo stile di Davidson è inconfondibile. Il suo immaginario è definito da una miscela unica di prossimità e distanza, curiosità e noncuranza, documentazione e provocazione. Con la sua delicata serie di ritratti, riesce di volta in volta a offrire incredibili informazioni su ambienti altrimenti inaccessibili alla maggior parte degli osservatori. Il lavoro di Davidson si fonda su un interesse per la vita e un atteggiamento aperto nei confronti di ciò che lo circonda, nonché sulla fiducia e il rispetto, facendone uno dei principali rappresentanti della fotografia umanistica.

Bruce Davidson è nato ad Oak Park, Illinois, nel 1933. Ha iniziato a fotografare all’età di dieci anni. Dal 1951 al 1954, ha studiato al Rochester Institute of Technology, dopo di che ha lavorato come assistente di laboratorio presso Eastman Kodak. Nel 1955 ha studiato alla Yale University School of Design. Divenne membro a pieno titolo dell’agenzia Magnum Photos nel 1959. La sua prima mostra personale ebbe luogo nel 1963 al Museum of Modern Art di New York. Ha anche lavorato come regista, ha tenuto numerose mostre e ricevuto svariati premi. Davidson vive a New York.
Bruce Davidson 
Leica Hall of Fame 2018

Dal 13 novembre al 26 gennaio

Leica Store Milano
Via Giuseppe Mengoni, 4 – Milano

Sito web della sede espositiva: link

Perché vederla: un autore da scoprire, dato che non se ne parla mai abbastanza. La qualità della stampa è sublime e rende giustizia alle fotografie. Bello notare i fili conduttori tra le varie immagini.

Mario Giacomelli//Da un caos all’altro//Milano (in chiusura)

La mostra propone e mette in relazione le straordinarie immagini del paesaggio marchigiano, che per tutta la vita Giacomelli. Non si è mai stancato di fotografare, con una scelta delle sue immagini astratte, dove il rapporto tra le figure nere e il bianco si fa attesa drammatica, corposa, lirica. La tensione verso l’astratto e l’attenzione verso il territorio si specchiano uno nell’altro nella fotografia di Giacomelli.  (sito web Forma Meravigli)

Mario Giacomelli: da un caos all’altro

La mostra sarà aperta fino al 25 gennaio 2019

da mercoledì a domenica: 11 – 20
lunedì, martedì

Ingresso gratuito 

Forma Meravigli
Via Meravigli 5 – 20123 Milano – 0258118067 – www.formafoto.it 

Sito web della mostra: link

Perché vederla: la sua produzione va vista dal vivo, così da apprezzarne maggiormente la vitalità e il livello di rottura rispetto ad approcci meno sperimentali.

Leggere la fotografia//Incontri su libri fotografici//Milano

Chiudiamo con una rassegna di incontri iniziata da poco. Sono appuntamenti che cercano di fare luce su alcuni libri importanti all’interno della storia della fotografia (e che consigliamo). Meglio telefonare/mandare una mail per prenotare un posto, dato che al primo incontro c’era molta gente (tra cui due fotografi in erba ma che secondo noi si faranno: Gianni Berengo Gardin e Ferdinando Scianna).

Si è parlato di Walter Benjamin e del suo seminale “Piccola storia della fotografia”: Claudio Marra, professore ordinario di Storia della Fotografia presso l’Università di Bologna, ha proposto un viaggio dentro l’opera di Benjamin, non prima di aver inquadrato il periodo storico e la biografia del tedesco.

Ingresso gratuito 

Forma Meravigli
Via Meravigli 5 – 20123 Milano – 0258118067 – www.formafoto.it 

Perché partecipare: sentire una voce autorevole su argomenti fondamentali è sempre cosa buona e giusta, anche per coltivare un nostro personale senso critico.