Dove Siamo e come arrivare
Siamo in provincia di Piacenza all’ingresso della Val Trebbia raggiungere il luogo è semplicissimo si trova a pochi chilometri da Piacenza e il ponte è accessibile facilmente e i parcheggi non mancano.
Qui il link per raggiungerlo https://goo.gl/maps/Em2dnqjG5hiShoXx9
Cenni sul luogo
Bobbio è il borgo più bello d’Italia, nell’edizione del 2019 nel “talent” delle reti RAI sui borghi d’Italia. Il borgo è abitato fin dal Neolitico (che un sacco di tempo fa è nella preistoria !!!). Circondato da montagne tra cui il monte Penice 1.460 mt i Sassi Neri 1064 mt, è attraversato dal fiume Trebbia con le sue acque azzurro/verdi sono una magia per gli occhi, in ogni stagione e a diverse condizioni di luce le acque del fiume si cambiano la loro tonalità. Bobbio è un borgo vivo c’è sempre gente, ci sono botteghe dove si respira il profumo delle delizie del luogo e la gente rispecchia il suo cibo buona e onesta.
Il ponte Gobbo o Ponte Vecchio o Ponte del Diavolo
Il ponte è lungo 273 mt detto ponte Gobbo per via delle irregolarità nelle altezze degli archi. Si ipotizza sia di epoca Romana, negli archi maggiori ci sono le statue che raffigurano san Colombano e la Madonna dell’Aiuto. Nel medioevo, la costruzione di un ponte era un’opera di grande ingegno, considerata quasi prodigiosa. Per questo la costruzione dei ponti ha dato origine a molte leggende, che spesso avevano come protagonista il diavolo, in quanto congiungere due luoghi che la natura (e Dio) aveva voluto separati era vista da molti come un’opera “diabolica”.
Ci sono ipotesi in cui si pensa che il Ponte di Gobbo si raffigurato nel famosissimo quando di Leonardo “La Gioconda” da un’angolazione che ricorda essere la torre del Castello Malaspina.
Leggenda:
Secondo una prima antica leggenda, il Diavolo contattò San Colombano, promettendogli di costruire il ponte in una notte, in cambio della prima anima mortale che lo avrebbe attraversato. San Colombano accettò. Così il diavolo nella notte, convocò di diavoletti che lo aiutarono nell’opera, reggendo le volte del ponte. I demoni erano di statura diversa e così le varie arcate del ponte uscirono di dimensioni variabili. Al mattino, il diavolo si appostò all’estremità del ponte, per esigere il suo compenso. San Colombano gli mandò un cane. Il diavolo, infuriato se ne tornò all’inferno, non prima di avere sferrato un calcio al ponte, che da allora è anche storto.
Concentriamoci sul nostro amato ponte Gobbo/Vecchio/del Diavolo
Si il ponte è proprio bello da fotografare e succede anche che ti piacerebbe fotografarlo più volte. E’ molto facile l’avvicinarsi al fiume fino a lambire l’acqua e da qui che si fanno le inquadrature più suggestive, ma anche spesso già viste. Con le diverse stagioni il fiume può avere più o meno portata d’acqua e la resa è differente quindi meglio coglierlo dall’autunno alla tarda primavera, l’estate rischia di essere abbastanza secco. La camminata sul ponte è notevole ed al tramonto quando si accendono le luci della città è diviene ancora più suggestivo.
Certo con l’acqua ci si può divertire con le lunghe esposizioni e sperimentare, qui sopra ho messo degli esempi per regolarsi con tempi di posa differenti che hanno quindi una resa differente sull’acqua.
Cucina tipica
Il piacentino non ha bisogno di troppe presentazioni: Coppa, Salame, Pancetta, anolini, piserei e fasoi, vino gutturnio e poi se vi fermate all’agriturismo le cascate fatevi consigliare
Consigli tecnici
Mi porterei un grandangolare e dei filtri ND e Polarizzatore ideale ND 1000 e un filtro variabile
Attrezzatura utili
Obiettivi: dal grandangolare
Filtri: il polarizzatore o ND se si vogliono fare lunghe esposizioni con l’acqua
Treppiede: indispensabile in caso di poca luce
Difficoltà: nessuna difficoltà
Conclusioni
Da fare senza dubbio, si raggiunge facilmente è una bella inquadratura, si mangia e si beve che una meraviglia!!! Insomma da fare!!!
Chiedimi pure:
Articolo e foto di: Marco Lecchi
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